Directions
Dopo aver sbattute con una frusta zucchero e uova, fatele cuocere in una padella a fuoco docile. Intanto aggiungete gradualmente le farine, mescolando con la frusta o un cucchiaio di legno, sino ad ottenere un composto ben amalgamato.
Poggiandolo su una placca imburrata, formate i biscottini ( qualora non preferiate utilizzare degli stampini) e, dopo averli spolverizzati con lo zucchero, fateli dorare in forno, già caldo a 200°, per 8-10 minuti.
Una volta dorati, fateli raffreddare su una tovaglietta e serviteli per la colazione o, complice la loro peculiare friabilità, accompagnati da uno zabaione caldo o un vino dolce.
Varianti e tradizioni
La tradizione vuole che questi semplici e gustosi biscotti fossero già conosciuti in epoca medievale, anche se non è possibile individuarne con esattezza l’origine. Quel che è certo è che già nel 1500 se ne avessero notizie, poichè preparati dai laboratori di pasticceria, presenti in molti monasteri femminili.
Sino alla prima guerra mondiale, comunque, era consuetudine, in occasione della prima domenica di Pasqua, distribuire ai poveri il “Pane di polla” ( da “pollen” ossia fior di farina), , un pane di frumento che veniva offerto dal clero della Cattedrale, della Basilica Guadenziana o dai reverendi della zona.
I biscotti, conosciuti come “biscottino delle monache di Novara”, divenne, a seguito della soppressione di molti conventi per volontà di Napoleone, prerogativa di un farmacista droghiere di nome Prina, che non per niente li ribattezzò “Biscottino di Novara del Prina”.
Un dolce, da sempre protagonista nell’economia novarese e simbolo della città, come testimonia anche il Carnevale dove trova un posto di primo piano, una maschera relativa, che prende il nome di Re Biscottino.